Si
chiama Federico Pietrella e realizza tele a inchiostro, impugnando abilmente timbri
datari.
Radici
romane, ma Berlino fa da sfondo alla sua quotidianità, per scelta.Città
che accoglie, spalancando le braccia, arte e innovazione.Nessun
pennello, solo stampini che riportano la data delle giornate in cui Federico si
è messo all’opera.Pressione
sull’inchiostro e, a seguire, pressione sulla tela bianca.Un
gesto semplice, ripetuto con costanza centinaia di volte.Sovrapposizione
di numeri e pensieri. Il punto di partenza è una fotografia di oggetti semplici,
riproposta pazientemente, dando valore al tempo.Un mese o due
per terminare la timbratura. Le ore trascorse fanno parte delle tela, la
sostanziano e le danno spessore.E’ bello
pensare a Pietrella come a un ragazzo a cui piace sedersi al caffè Einstein di
Kurfürstenstrasse. Un ragazzo di 39 anni alla ricerca di nuove forme d’espressione,
con l’impiego di materiali semplici. Oltre ai
timbri, oggetti dal fascino indiscusso, crea usando anche altri elementi comuni,
come torce e resine.
Sperimentazione e volontà di comunicare in maniera non convenzionale.
Fino al 30 novembre, si può osservare qualche suo lavoro alla mostra Still Life, a Milano.
Sperimentazione e volontà di comunicare in maniera non convenzionale.
Fino al 30 novembre, si può osservare qualche suo lavoro alla mostra Still Life, a Milano.
Nel
video c’è Federico, che si racconta.
Articolo di Barattolodibiglie condiviso con il magazine on line Tiragraffi
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