Chi lo ama, chi lo odia e chi lo ascolta senza porsi il problema.
A 74 anni molleggia sulle gambe, che di strada ne hanno fatta parecchia.
Si percepisce affanno (senza dubbio giustificato), che rende ancora più palpabile l’uomo dietro al personaggio.
Voce calda, inconfondibile e stile da vendere. Indossa un cappello bizzarro, portato con invidiabile naturalezza. Gli occhiali scuri celano lo sguardo, rivolto spesso verso i fidati monitor che suggeriscono le parole.
Da 18 anni lontano dall’emozione di un live. Sconcertante se di professione fai il cantante.
Ma soffermarsi sui giudizi non porta beneficio. No.
Godersi una bella serata di ottobre, all’Arena di Verona, è molto meglio.
Gente diversa, ce n’è per tutti i gusti. Seri, alticci, educati, stravaganti, giovanissimi e stranieri.
La Sicurezza fa appello alla pazienza per contenere questa strana folla, unita forse da quell’euro che gli ha permesso di partecipare. Anche in platea l’entusiasmo irrompe e i posti a sedere sono posti per gente che si alza volentieri in piedi. Note conosciute da tutti, pezzi di storia. Basta l’attacco e la memoria anticipa la strofa. Tanti ricordi occupano le teste.
L’arietta è fresca e i due intervalli durante lo show lasciano sgomenti chi di solito ai concerti è abituato ad un ritmo no stop. Tutto è calibrato, appropriato al cantante. Palco, Ballerini, Maestro d’Orchestra, anche gli errori.
Commenti, critiche, puntualizzazioni a parte: Adriano è
innegabilmente musica italiana allo stato puro.
il 09/10/2012
:)
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