La prova è beffarda.
Gioca brutti scherzi alle sicurezze.
Cuore che
risale su per la gola e mani che non stanno ferme.
Voce inaspettatamente
alterata e confusione fra i pensieri.
Passi avanti
e indietro, veloci e nervosi.
Cercano la
strada per sbollire e puntare nella direzione del coraggio.
Sono carico,
sono carica.
Mentalmente ripeti
come fare, suggerisci a te stesso la prossima mossa.
Studi maniacalmente
la situazione, formuli cento ipotesi su ciò che può succedere.
Per prepararti a tutto, metti a punto un ventaglio di possibilità.
Servirà? Probabilmente
no.
Un occhio all’orologio,
l’altro all’aspetto.
Tutto a
posto? Chi può dirlo.
Sgomitano agitazione,
tensione, emozione.
Perché la
prova arriva fino in fondo, giù nell’animo. Nella coscienza.
Il pubblico
attento, l’ascoltatore sconosciuto o il buon amico: chi giudica fa sempre paura.
Stai
tranquillo, stai tranquilla.
Ricerca di
calma e appello alla fermezza.
Ogni respiro
è profondo e testimonia la singolarità del momento.
La prova smuove
vorticosamente e non si placa, finché il tempo è scaduto e si rompono le righe. (Finalmente)
Fra poco è
finita, ma che fatica.
Poi ecco che ti
avvolge un senso di leggerezza infinita, svuotamento e rinnovata serenità.
I passi lenti e il corpo morbido.
Come andrà,
andrà.
illustrazione: Patricia Mentola
cuore
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