lunedì 14 ottobre 2013

LA PROVA.


La prova è beffarda.
Gioca brutti scherzi alle sicurezze.
Cuore che risale su per la gola e mani che non stanno ferme.
Voce inaspettatamente alterata e confusione fra i pensieri.
Passi avanti e indietro, veloci e nervosi.
Cercano la strada per sbollire e puntare nella direzione del coraggio.
Sono carico, sono carica.
Mentalmente ripeti come fare, suggerisci a te stesso la prossima mossa.
Studi maniacalmente la situazione, formuli cento ipotesi su ciò che può succedere.
Per prepararti a tutto, metti a punto un ventaglio di possibilità.
Servirà? Probabilmente no.
Un occhio all’orologio, l’altro all’aspetto.
Tutto a posto? Chi può dirlo.
Sgomitano agitazione, tensione, emozione.
Perché la prova arriva fino in fondo, giù nell’animo. Nella coscienza.
Il pubblico attento, l’ascoltatore sconosciuto o il buon amico: chi giudica fa sempre paura.
Stai tranquillo, stai tranquilla.
Ricerca di calma e appello alla fermezza. 
Ogni respiro è profondo e testimonia la singolarità del momento.
La prova smuove vorticosamente e non si placa, finché il tempo è scaduto e si rompono le righe. (Finalmente)
Fra poco è finita, ma che fatica.

Poi ecco che ti avvolge un senso di leggerezza infinita, svuotamento e rinnovata serenità.
I passi lenti e il corpo morbido. 
Come andrà, andrà.

 illustrazione: Patricia Mentola

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